Oggi l’addome rappresenta il cruccio di tante persone specie per chi sostiene che si dimagrisce più, a tal punto da allenarlo con infiniti esercizi magari pure tutti i giorni facendo anche una distinzione tra addominali alti e bassi, convinzione aimé medioevale. Da un bel po’ di anni viene chiamato core stability, dal nome già potremmo trarre delle conclusioni perché, core sta per centro e stability per stabilità, quindi: core stability = centro di stabilità, ma non andiamo di fretta e ragioniamo insieme.
La muscolatura addominale, da qualche anno divide gli operatori del benessere fisico (personal trainer, preparatori, tecnici dell’allenamento funzionale ecc..) in due grandi “scuole” di pensiero per come bisogna allenarla. Una, sostiene che i classici crunch e le mille varianti bisogna effettuarli perché semplici da eseguire, danno spessore dell’addome e non pericolosi, l’altra invece sostiene che questo sia un modo deleterio per poter allenare l’addome perché non consono alla sua funzione e per di più arrecherebbe danni alla colonna vertebrale a causa delle ripetute flessioni.
Dove sta la verità? Bhè io sostengo che la muscolatura addominale rappresenti il baricentro del nostro corpo vedi le catene miofasciali crociate e a spirale, ed in quanto tale è il punto dove s’incontrano le forze esterne. Aldilà della funzione anatomica dei singoli muscoli del pacchetto addominale essa collega i movimenti del tronco agli arti ed interviene nella meccanica respiratoria (obliqui e trasverso). L’uomo appartenente al regno animale ha costruito la sua fisiologia intorno al movimento, movimenti che avvengono secondi i tre piani (frontale sagittale trasverso) e non per la statica, quindi siamo sottoposti a continue forze di taglio, che diventano più difficili da gestire nel caso si pratichi attività sportiva.
Alla luce di ciò sostengo che sia giusto allenare l’addome secondo la sua fisiologia e cioè, contenere i visceri, stabilizzare la colonna e supportare meglio forze anti-rotazionali, anti-flessorie, anti-estensorie e di anti-lateralizzazione, fondamentale soprattutto per l’atleta ma, se di tanto in tanto vorremmo eseguire dei crunch con una flessione del tronco proveniente sia dalla parte bassa che dalla parte alta non muore nessuno. Ovviamente è sempre tutto in relazione a chi ci si trova davanti e delle difficoltà che presenta.